Promesse, incroci e distanze nell’opera seconda di Bryan Washington

Promesse, incroci e distanze nell’opera seconda di Bryan Washington

Promesse (NN, p. 352, 19 euro), secondo romanzo di Bryan Washington, giovane scrittore afroamericano ormai molto apprezzato in patria, racconta un intreccio di relazioni con al centro due lui, un nero e un asiatico.

Benson è nero, Mike è un giapponese di una certa stazza, nato negli USA e di professione cuoco in un ristorante fusion di Houston. I due stanno insieme da qualche anno e sono un po’ in crisi, quando a un certo punto arriva la madre di Mike, Mitsuko. I tre rimangono poco insieme, perché Mike parte quasi subito per Tokyo, dove il padre, uomo autoritario e aggressivo, gestore di una bettola, è malato terminale. Un’esigenza sentita fortemente nonostante i difficili trascorsi.

Il rapporto tra i due continua a distanza, in un racconto a due voci. Benson che fa il maestro d’asilo e che convive con Mitsuko imparando i suoi piatti durante le conversazioni familiari, è in crisi per la mancanza del fidanzato e ha un’avventura con Omar. Anche lui con alle spalle una famiglia disfunzionale e disgregata e un padre alcoolizzato, respingente. Mike alle prese con un padre difficile e la progressiva presa in carico del suo locale, anche lui attratto da qualcuno.

Entrambi i protagonisti, alle prese con le famiglie negoziando la loro identità sessuale, non sempre compresa. I due si cercano, si scrivono, litigano a distanza.

L’ultima parte del romanzo vede la ricostruzione della loro crisi e al tempo stesso la sua disperazione, che è quella di tutte le coppie che, nonostante la prospettiva della separazione, continuano ad amarsi, in un crescendo di sottile sensibilità.

Questo romanzo quasi del tutto dialogico e dai ritmi sostenuti ci porta per mano in una storia che è quella di qualsiasi coppia, qualunque sia il genere, qualunque l’identità dei suoi componenti, e di qualsiasi famiglia, per dirci che le strade possono riunirsi o separarsi in tanti modi, e che qualunque cosa succeda, ciò che è stato rimarrà integro. Una bella prova d’autore di Bryan Washington che aleggerà per un po’ nei pensieri.

Barbara Caputo

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