“A Paris g’he la Senna e el Danubi l’è blu ma a Milan gh’è el Navili e poe Puu”. Così cantava Giovanni D’Anzi, compositore di prima metà del Novecento, in una satira valzerata come “Lassà pur quel mund el disa” che identificava nei Navigli l’anima d’acqua di Milano.
Con Luca Crovi, il 22 ottobre riprendono le passeggiate di Pluriversi, per un ciclo dal titolo finanche esplicito: L’arte di passeggiare. Passeggiare e soffermarsi posando gli occhi sui luoghi, i particolari, l’arte, le persone e soprattutto le storie. Primo passo, sui Navigli, in una Milano che par fermata da Mario Sironi, al principio di un autunno che non vorrebbe mai arrivare.
I Navigli hanno sempre attratto l’immaginazione dei giallisti. Ha iniziato Scerbanenco con un bellissimo racconto del 1948, inserito in un’antologia di Sellerio che porta il suo titolo, “Nebbia sul Naviglio”. Un racconto di denuncia e di riscatto sociale estremamente avanguardistico. Sempre Scerbanenco mette il Naviglio Pavese ancora al centro di un romanzo della quadrilogia di Duca Lamberti, il secondo, Traditori di tutti, nel 1966.
Nel Naviglio Grande ha ambientato la sua storie Piero Colaprico, con il suo commissario Binda ne “Il fantasma del ponte di ferro”, su alcuni misteri della guerra fredda, e Rosa Teruzzi, che racconta il suo Ombre sul Naviglio del 2021 in un casello ferroviario a San Cristoforo. .
Ma Luca Crovi lo ha addirittura reso il protagonista di un suo libro, “L’ultima canzone del Naviglio”, pubblicato nel 2020 da Rizzoli, e nel quale i poveri Navigli, nel 1929, vedono la ricopertura di gran parte della loro superficie, mentre Arturo Toscanini osa sfidare il duce, e il commissario De Vincenzi, il poeta del crimine, se la deve vedere con un paio di morti in un gelido inverno della storia. Un polittico che è più narrazione storica e melanconica che giallo, supportato dalla maestria di Luca Crovi nello scavo dei fatti, degli spazi, delle atmosfere del tempo.
Ecco perché l’associazione PluriVersi gli ha chiesto di condurre questa passeggiata intorno a un Naviglio multiletterario e multistratificato.
Per riscoprire l’anima d’acqua di Milano Luca Crovi ci accompagnerà il 22 ottobre alle 10.30 a visitare posti come Vicolo dei Lavandai, la Cà di Vittorini, la Darsena che hanno colpito negli anni l’immaginario di pittori, cantautori e scrittori. Appuntamento a Vicolo Lavandai.
Per informazioni scrivere a pluriversi@gmail.com o al whatsapp 334-2823069.