Sul Naviglio Grande con Luca Crovi

Ieri Luca Crovi ci ha portati a fare una passeggiata tra Naviglio Grande e Darsena, sfoggiando la sua inesauribile miniera di dettagli ed episodi storici e romanzeschi. Abbiamo iniziato dal lavatoio, di cui non riveleremo i segreti. Possiamo solo dire che svelano un dettaglio molto interessante sui lavandai. Abbiamo poi esplorato il negozio Foto Milano di Lars, uno svedese innamorato di Milano che ha collezionato e riprodotto centinaia di foto di Milano, a partire dal 1858, con alcune vedute mozzafiato del Duomo. Navigli oramai ricoperti, bagnanti che si tuffano dai ponto nel Naviglio, tram, osterie, non manca veramente nulla, in nessuna epoca fino ad anni più recenti. Se il commissario Vincenzi dei romanzi di Crovi è il poeta del crimine, Luca è il poeta di Milano, capace di evocare un mondo davanti a un’immagine, probabilmente già raccontata in uno dei suoi romanzi.

Siamo anche andati in pellegrinaggio davanti alla casa di Elio Vittorini, vicino alla Darsena, ricordata da una targa. Il nostro vi si recava da bambino, settimanalmente, con il padre Raffaele, che con Vittorini ebbe una stretta collaborazione – insieme bocciarono “Il Gattopardo” senza mai pentirsene – continuando poi a frequentare la moglie Jole. I luoghi, quando ne conosciamo la storia, acquistano decisamente più fascino, benché i Navigli ne abbiano tanto. E proprio questo ne ha fatto uno sfondo prediletto per gli scrittori di gialli, a partire da Giorgio Scerbanenco che in “Traditori di tutti” ne fa lo sfondo di un delitto.

spot_img

Explore more

spot_img

L’animale che mi porto dentro. Pane e xenofobia in Transilvania

Arriva sul piccolo schermo, e precidamente su MyMovies, "Animali selvatici" di Christian Mungiu, presentato lo scorso anno a Cannes e approdato nelle nostre sale...

Bauryna Salu. Lì dove l’Unicef non arriva

Se può esserci un punto a favore dell'universalità della psiche umana e dell'importanza dei legami di attaccamento primari, è in questo film di Askhat...

Fescaal n. 33 . Seconde generazioni

Chi ha vissuto i tempi pionieristici di quello che allora si chiamava ancora Festival del Cinema Africano ricorda i percorsi acrobatici tra i vari...
Il confine tra Cologno e Sesto San Giovanni. Uno spazio apparentemente anodino ma denso di percorsi e pratiche

Un (commosso) ricordo di Marc Augé, etnologo della città.

Non ho mai letto l'Augé africanista e strutturalista, lo confesso. Ho iniziato a leggerlo con l'uscita di Un etnologo nel metrò, pubblicato in Italia...

Da Barbie a Barbara. Metamorfosi di una bambola

Dopo aver visto Barbie in versione originale all'Anteo di Milano, ed esserci deliziati come non ci accadeva dalla narrazione postmoderna dell'era postglaciale, ne usciamo...

L’insostenibile leggerezza di Shondaland

Se le due prime serie Bridgerton approcciavano timidamente temi di interesse sociale, La Regina Carlotta è il vero capolavoro in senso popolare, come lo...

Bud Spencer a Seoul

Bud Spencer è vivo, si è solo trasferito in Corea, si chiama Ma-Seok Do, è un pezzo di gigante che ti sfracella con una...

Dieci giorni al ritmo di hard boiled

Netflix può essere paragonato al limo di un fiume dove setacciare pazientemente l'oro dal fango. Tramite una certosina e accorta opera di richiamo di...